Memory Up presenta Il Palazzo della Memoria

Il Palazzo della Memoria

Autore: Elena Camilli

Non sopporti più studiare ore e ore per avere poi la sensazione di non ricordare nulla? 

Capita anche a te di provare (Provi della) frustrazione dopo aver passato l’intera giornata a leggere e ripetere senza raggiungere l’obiettivo prefissato? 

E se ( ti dicessi che esiste) esistesse una tecnica di memorizzazione che può eliminare la sensazione di non ricordare nulla, la frustrazione e, finalmente, permetterti di (divertirti) raggiungere velocemente i tuoi obiettivi? 

No, non è un sogno, è il Palazzo della Memoria.

DA DOVE NASCE QUESTA TECNICA?

Non si tratta di una nuova tecnica appena nata o di una scoperta degli ultimi anni, ma risale all’antica Grecia, più precisamente al 500 a.C.. Già allora si parlava di parole chiave e agentes imagines, ovvero immagini uniche nel loro genere scelte per richiamare un concetto più vasto. Per i Greci la mente era concepita come un teatro in cui andavano in scena le immagini più assurde. 

Più tardi la tecnica fu descritta abbondantemente da Cicerone, che la utilizzò per preparare i suoi discorsi, diventando uno dei più celebri oratori grazie alle proprie formule usate ancora oggi: “in primo/secondo luogo…”.

Ora immagina di poter fare come Cicerone e di poter creare il tuo palazzo della memoria, in cui ogni informazione è ordinata e facilmente reperibile

Immagina di abbandonare i classici riassunti, il solito leggi e ripeti, per sfruttare a pieno il potenziale della tua memoria .

VANTAGGI

Prima di esplorare la tecnica del Palazzo della Memoria, chiamata anche tecnica delle stanze e dei loci, la domanda sorge spontanea: 

Se questo metodo secolare rende lo studio non solo più dinamico e divertente ma anche più efficiente, allora perché viene così poco utilizzato?

Purtroppo esiste ancora la credenza che questa metodologia di impacchettamento delle informazioni sia utile per informazioni puramente mnemoniche come la memorizzazione di mazzi di carte o di nomi e visi. 

In verità, l’applicazione di stanze e loci ti permette non solo di studiare qualsiasi argomento alla velocità della luce, a partire da un esame universitario ad aggiornamenti lavorativi, ma risulta particolarmente efficace se si seguono pochi “semplici” step e se si utilizzano già le mappe mentali.  

Ma come fare concretamente? E perché le menti dei campioni di memoria sono in grado di memorizzare mazzi di carte quando a te sembra quasi impossibile memorizzare la sequenza dei nervi cranici? Perché sfruttano il palazzo della memoria e sfruttano le caratteristiche naturali della nostra memoria.

 

IL CERVELLO FUNZIONA PER IMMAGINI

“Ben si vede che le impressioni trasmesse dai nostri sensi rimangono scolpite nelle nostre menti e che di tutti i sensi, il più acuto è quello della vista.”
Cicerone

La memoria è per l’83 % visiva e quando studiamo è sicuramente utile andare a depositare immagini all’interno della nostra mente. Se ti dicessi di immaginare una proboscide di un elefante, infatti, non avresti grandi difficoltà nel richiamare l’immagine nella tua mente. Oltre a questo, nel richiamo di una scena o di un ricordo interviene invece una seconda componente naturale della nostra memoria, cioè la parte emotiva. Sapendo sfruttare queste 2 caratteristiche naturali è possibile andare a velocizzare il ricordo e, soprattutto, portarlo a lungo termine. 

Ora sai perché il classico “non metodo” leggere e ripetere non funziona per memorizzare DAVVERO le informazioni: non sfrutta le caratteristiche innate della nostra memoria. 

Come creare delle immagini per degli argomenti di studio? La risposta sta nel PAV (Paradosso, Azione, Vivido). Prima di tutto seleziona le parole chiave di tuo interesse all’interno del testo, poi trova delle immagini paradossali che le rappresentino e che compiano un’azione. Scegliamo quindi un’immagine che ci richiami, per suono o significato, il concetto che vogliamo memorizzare e facciamo in modo di “uscire dalla materia”. Ad esempio, la parola “Aspirina” non possiamo memorizzarla immaginando la scatola di Aspirine ma è conveniente usare, quindi, l’immagine di un’aspirapolvere. Un altro stratagemma a cui possiamo affidarci è il principio del completamento, il principio secondo cui non è necessario trovare una parola perfettamente identica al concetto da memorizzare perché, ci serve solo un’ancora per richiamarla, il nostro cervello farà il resto.

Per essere concreti, prendiamo la parola “protoplasmatici”. Per questa puoi scegliere una proboscide. Come vedi l’immagine che scegli dovrà essere chiara all’interno della tua mente così che tu possa visualizzarla con molta facilità.

La tecnica del palazzo della memoria ha come scopo quello di creare delle immagini per le informazioni da dover memorizzare per poi collegarle tra loro. Immagina di dover memorizzare una serie di concetti tra loro collegati e di andarli ad inserire ognuno in un suo “posto”: questo posto assume il nome di locus

Come sai, infatti, per uno specifico argomento ci possono essere davvero tantissime informazioni da ricordare e se dovessi utilizzare la tecnica del creare una storiella concatenandole tutte tra loro, potresti perdere qualche nozione. 

Per questo motivo si sceglie un’immagine per il titolo della materia, che contiene tutte le informazioni a riguardo, e la si visualizza sulla porta della stanza. Ad esempio, se si sceglie di utilizzare la camera da letto al cui interno sono contenuti gli organuli cellulari, si può pensare di appiccicare virtualmente, sulla porta della camera, un organo dalle cui canne esce un cellulare. 

Dentro la stanza ci saranno quindi i vari organuli, uno in ogni locus.

In generale, quindi, la tecnica del palazzo della memoria consiste nel collegare sequenze di immagini ordinate all’interno della nostra mente in una successione di luoghi (loci) di un percorso definito (stanza). Ma come collegare queste immagini? Sfruttando proprio le tre caratteristiche della nostra memoria che, oltre ad essere visiva ed emotiva, è associativa.

“Con questo sistema l’ordine dei luoghi conserverà l’ordine delle idee, le immagini delle cose richiameranno le cose stesse, i luoghi fungeranno da tavolette per scriverci sopra e le immagini serviranno da lettere con cui scrivere.”

COSTRUZIONE DEL PALAZZO

Segui ora gli step per costruire la tua prima stanza.

Comincia scegliendo una stanza a te molto familiare e definendo 5 loci al suo interno. E’ indifferente quale sia, andrà bene sia la tua camera da letto, sia il tragitto per andare da casa a lavoro. 

Per una corretta costruzione e utilizzo del tuo palazzo, segui i seguenti accorgimenti: 

1) Non è necessario che la “stanza” sia all’interno di 4 mura, l’importante è che tu ne possegga un’immagine nitida;

2) I loci devono essere posizionati ad un’adeguata distanza tra loro. Senza la dovuta pratica, mettendoli troppo accostati, rischieresti di confonderti;

3) Definisci un ordine di percorrenza della “stanza” che ripeterai sempre. Puoi decidere a prescindere di utilizzare sempre il senso orario. 

Questo è fondamentale al fine di rievocare le informazioni memorizzate nel giusto ordine.

Immagina ora di dover memorizzare queste informazioni:

  1. Mitocondri: centrale energetica della cellula;
  2. Citoplasma: contiene i costituenti protoplasmatici;
  3. Reticolo endoplasmatico: biosintesi lipidi;
  4. Parete cellulare: conferisce rigidità;
  5. Vacuolo: digerisce componenti cellulari.

Per prima cosa, seleziona la stanza che vuoi utilizzare per memorizzare i concetti, per esempio la camera da letto, immagina di percorrerla in senso orario e appuntati su un foglio i luoghi che hai scelto.

  1. Cassettiera
  2. Letto
  3. Armadio
  4. Finestra
  5. Scrivania

Successivamente, scegli delle immagini che ti richiamano i concetti che devi memorizzare.

  1. La macchina “Mito” (mitocondri), una centrale elettrica (centrale energetica), un cellulare (cellula);
  2. Cita che mangia un plasmon (citoplasma), una proboscide (protoplasmatici);
  3. Una rete (reticolo), il sindaco (sintetizza), le labbra (lipidi);
  4. Un muro (parete), un righello di plastica (rigidità);
  5. Una vacca (vacuolo) che rutta (digerisce).

Come puoi ben vedere le immagini richiamano come suono o significato la parola da memorizzare e soprattutto potresti aver pensato a parole diverse da queste selezionate poichè questa fase di ricerca delle immagini è puramente soggettiva. L’importante è che rappresentino qualcosa di concreto, che tu riesca a visualizzarle molto bene e che siano sempre collegate tra loro tramite un’azione (la tecnica del PAV di cui abbiamo parlato poco fa, per intenderci).

Adesso puoi riempire la stanza, nel farlo ricorda di visualizzare le scene in modo molto vivido 😉.

  1. Da un cassetto della cassettiera esce una Mito che guida contro una centrale elettrica dentro cui squilla un cellulare;
  2. Nel tuo letto trovi Cita che mangia un plasmon e quando lo addenta da questo plasmon esce una proboscide;
  3. Apri l’armadio e dentro c’è una rete tutta fatta di metallo che avvolge un sindaco il quale inizia a baciare delle labbra;
  4. Apri la finestra e trovi davanti a te un muro da cui spunta un righello;
  5. Seduta alla tua scrivania c’è una vacca che rutta.

Questa è la tua prima stanza, emozionante vero? Questo è il primo step per creare un proprio palazzo mentale, infatti man mano che si creano e si riempiono le stanze creerai il tuo palazzo personale in cui potrai catalogare le varie informazioni che ti serve ricordare.

PERCHÉ IL PALAZZO CON ME NON FUNZIONA?

La tecnica “stanze e loci” ti permette davvero di memorizzare qualsiasi argomento e nozione sia importante per te, ma come tutte le tecniche che si rispettino, il punto sta nell’utilizzarla nel modo giusto. 

La tecnica infatti viene sfruttata dai campioni di memoria per ricordare centinaia di cifre decimali del pigreco, mazzi di carte e volti delle persone. Nello studio però, soprattutto per un esame o un aggiornamento lavorativo, è fondamentale partire da un presupposto. 

Se il tuo obiettivo è memorizzare le informazioni per una verifica, un aggiornamento lavorativo o un esame, il segreto che ti permetterà di rendere questa tecnica il tuo punto di forza è la comprensione del testo che hai davanti.

Potresti pensare che questa tecnica non fa al caso tuo perché giustamente sei abituato, prima di memorizzare, a leggere e comprendere seguendo il ragionamento logico che sta alla base di un concetto. Temi, quindi, che con questa tecnica possa venir meno la comprensione e rielaborazione dei concetti e che non si crei più quel nesso logico tra le informazioni. 

In effetti, è abbastanza improbabile prendere un libro, memorizzare parola per parola e aspettarsi che risulti sempre veloce, divertente e piacevole. 

Proprio per questo, l’obiettivo delle tecniche di memoria non è sapere a pappagallo la pagina o il libro, ma innanzitutto comprendere e rielaborare le informazioni (le Mappe mentali sono il miglior strumento al mondo per farlo), per poi memorizzare e non dimenticare mai più le informazioni indispensabili di natura più tecnica e i relativi concetti

Questo metodo non ti fa solo arredare le stanze della tua mente, ma ti fornisce una soluzione per immagazzinare le nozioni, collegarle logicamente tra loro e renderle disponibili ogni qualvolta tu ne abbia bisogno.

Inoltre, può succedere che dopo aver letto questo articolo tu abbia molto chiaro e nitido il percorso appena fatto insieme, ma allo stesso tempo potresti temere che queste immagini sbiadiscano nella mente con il corso del tempo. Per questo è fondamentale applicare la strategia dei ripassi programmati che permettono di portare le informazioni a lungo termine, potendole ricordare per sempre!

Così facendo potrai portare il ricordo a lungo termine e soprattutto dare un importante senso e valore al tempo che dedichi all’apprendimento. 

Un’altra difficoltà che potresti incontrare è proprio quella di creare delle immagini uniche, facendoti bloccare dalla falsa credenza di non avere fantasia. 

Prima di applicare tutti questi passaggi è utile svolgere degli esercizi per allenare la creatività e permetterti di essere molto più rapido ed efficace nella creazione di immagini. 

Per questo motivo è fondamentale essere seguiti passo passo per risolvere i vari problemi che si possono incontrare, affidandosi quindi a professionisti del metodo che sono in grado di allenare queste capacità per sbloccare il potenziale della nostra memoria.

Proprio per questi motivi i problemi di chi si cimenta le prime volte con il palazzo della memoria riguardano:

  • Quanto deve essere grande la mia stanza?
  • Perché non riesco a trovare immagini?
  • Questa immagine che ho scelto va bene? È funzionale?
  • Quali informazioni trasformo in immagini?

La risposta a queste quattro domande può condizionare non solo la qualità delle informazioni memorizzate ma anche la chiarezza mentale degli argomenti, rischiando quindi di perdere delle nozioni oppure di confondersi. 

Questo comunque non deve scoraggiarti nell’applicazione! Se avessi lasciato perdere la guida dell’automobile le prime volte che non riuscivi a far partire la macchina, adesso come ti troveresti? Eppure eccoti qui, al quarto e ultimo stadio dell’apprendimento: mentre guidi la tua automobile sei inconsapevolmente capace! Guidi senza pensare (speriamo di no, ma ci siamo capiti insomma 😉)!

Esattamente come per l’esame di guida, anche per l’applicazione delle tecniche di memoria è fondamentale avere un coach, che ti guidi passo passo e che con la sua esperienza possa guidarti nell’applicazione del metodo su di te e anche sull’esposizione di tutto ciò che hai memorizzato.

Proprio perché crediamo fortemente che affidarsi a dei veri professionisti, per qualunque tipo di obiettivo sia fondamentale, hai l’opportunità di partecipare gratuitamente al webinar “Potenzia La Tua Mente”, un webinar di tre ore nel quale avrai l’opportunità non solo di conoscere dei veri professionisti dell’apprendimento, ma anche di assaggiare la potenza delle tecniche di memorizzazione, svolgendo i tuoi primi esercizi. Non perdere questa occasione per mettere il turbo ai tuoi risultati!